Accadde oggi: 17 novembre 1958 Nando Spallotta inchioda al pari Ted Wright

 

Anzio e Nettuno hanno sempre avuto, e lo hanno tutt’ora, una grande tradizione per quanto riguarda la boxe: Orlando Magliozzi, Nando Onori, Renato Tontini, Giulio Rinaldi, Massimo Bruschini, Ottavio Barone sono alcuni dei nomi più ricorrenti quando si parla della storia del nostro sport. Insieme a questi ha un suo rilievo anche Fernando Spallotta, che pur essendo nato a Velletri, in pratica ha sempre vissuto nella cittadina tirrenica. Nando aveva esordito nel pugilato a 15 anni, sul ring aveva l’opportunità di dare libero sfogo alla sua esuberanza e al suo coraggio. Tra i professionisti fece il suo esordio nel 1951 a 20 anni. Piacque subito al pubblico per la sua generosità, sul ring dava tutto. Non era un esempio di stile, ma faceva spettacolo. Spirito avventuroso nel 1954 si trasferì nel Sudamerica dove invece la sua boxe trovò ampi consensi combattendo con i più forti dell’epoca sia in Venezuela che a Cuba. Cominciò a collezionare vittorie importanti contro gente di classifica. Arrivò anche a combattere in America al Madison Square Garden dove superò Rinzy Nocero, considerato una grande promessa. Quando nel 1958 tornò in Italia non era più considerato un carneade e l’organizzatore Felice Zappulla lo mise in programma a Roma per affrontare Ted Wright, un negro che aveva sbalordito per la sua bravura i primi tempi che era venuto nella Capitale. Wright, soprannominato Sugar per la sua somiglianza con il grande Robinson, veniva da una battuta d’arresto subita a Milano ad opera di Giancarlo Garbelli, in pratica allora la sua unica sconfitta in Europa. Gli si voleva ricostruire il record e l’unico che accettò di incontrarlo fu proprio Nando Spallotta. Zappulla imbastì il 17 novembre del 1958 una grande riunione al Palazzetto. Wright era un welter e Spallotta un medio, ma al peso la differenza era minima. Qualcuno scommise sul round in cui l’anziate sarebbe andato giù, ma fu amaramente deluso. Spallotta abituato alla lotta senza quartiere dei ring americani si scagliò contro Wright, che fu costretto a stringere i denti per non essere travolto. Match durissimo seguito con molta attenzione dal pubblico. La classe di Wright ebbe i suoi lampi, ma chi entusiasmò fu Spallotta. Alla fine dei 10 round il pubblico non accolse benevolmente il risultato di parità, per molti aveva vinto Spallotta. Un mese dopo fu stipulata la rivincita e Wright ottenne il verdetto. Purtroppo l’allenamento non era il forte di Spallotta che in pratica continuò a combattere saltuariamente fino a quando si ritirò nel 1961 con un record di 10 vittorie, 25 sconfitte e 4 pari.

 

(alb)

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